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#cellettiblu …il mio viaggio lunare

Written by Alessandra on gennaio 29th, 2019 Posted in blog

 

Da sempre il mio interesse va all’essenza del suono inteso come colore e  sperimentazione timbrica. Questa volta vi propongo un viaggio nel blu, da sempre il mio colore. Mi piace pensarlo come un viaggio stellare durante il quale il disco (un 33 giri) si tinge del colore del cielo.

Non è per moda nè per nostalgia se ho deciso di far uscire questo lavoro su vinile. Il motivo profondo sta nel desiderio di andare sempre più addentro proprio nella ricerca di questa essenza sonora, di questo colore “puro”.

Vi porto per un attimo indietro nel tempo: nel 1948 in America viene ufficialmente introdotto il 33 giri come evoluzione del precedente disco a 78 giri. Come il suo antenato in gommalacca è una piastra rotonda su cui è codificata la registrazione in modo analogico. Tuttavia la migliore qualità del vinile (PVC) rispetto alla gommalacca ha permesso di ridurre lo spessore dei solchi, diminuire il passo della spirale e di conseguenza abbassare la velocità di rotazione da 78 a 33 giri per minuto. Il suono viene letto per mezzo di una puntina, in diamante o altro materiale sintetico, posta sul solco inciso. La rotazione del disco fa sì che la puntina generi vibrazioni derivanti dall’irregolarità del solco e il suono così riprodotto produce una serie di imperfezioni che rendono la musica più “naturale” e più “calda” al confronto con i sistemi digitali moderni, sicuramente più precisi ma anche più “freddi”.

Ma torniamo ad oggi: al 2019. Ora i dischi a 33 giri vengono quasi sempre registrati in digitale per poi essere stampati su vinile. Una sorta di compromesso tra nuove tecnologie e romanticismo che sicuramente può garantire un ottimo risultato di “bellezza” sonora ma anche di precisione esecutiva.

Però io per questo nuovo viaggio musicale ho voluto essere “romantica” fino in fondo. Nessun compromesso in questa nuova avventura. La registrazione è avvenuta totalmente in presa diretta, su nastro analogico e senza riduttori di rumore. Neanche un taglio per togliere imperfezioni o aggiuntare le parti migliori.
Il disco è composto di due soli brani: uno sul lato A (21’32) e l’altro sul lato B (17’58”). Stilisticamente non saprei bene cosa dire: come piace a me non ci sono regole.
Alcune parti sono scritte, altre improvvisate, altre, forse, soltanto sognate.
A questo punto posso finalmente svelarvi la soluzione all’indovinello, scherzosemente lanciato in una delle storie su instagram, e dirvi che il disco è prodotto da Guido Laudani, cardiologo, ma anche fotografo e appassionato d’arte.

#cellettiblue si può prenotare su bandcamp.com dove sarà successivamente disponibile anche in versione digitale.

clicca quihttps://alessandracelletti.bandcamp.com/album/cellettiblue

#cellettiblue vinile

 

#cellettiblue
vinile colorato – 180 gr. – tiratura limitata 500 copie numerate
Registrato in diretta su registratore analogico Studer A807 (1/4″) senza riduttori di rumore, utilizzando preamplificatori Focusrite Red1 e microfoni Neumann e Gefell.
Pianoforte Bechstein B228
“analog mastering” e “neumann VMS80 laquer cut”
@Lu Ban 2019