10
Jun
Il mio ricordo di Paolo De Bernardin
Gentile, elegante, bello….con una collezione di dischi da mille e una notte e una delicatezza che mi catturava ogni volta che avevo la fortuna di passarci un po’ di tempo insieme. Parlare di musica con Paolo era sempre come aprire uno scrigno di perle preziose, di suoni incantati… Sarò sempre grata a Paolo per avermi fatto partecipe delle sue tante conoscenze musicali, e anche per quel suo articolo su “Musica di Repubblica” che, quando ancora non ci conoscevamo, parlava proprio di me….io ero solo una giovane pianista un po’ timida e lui invece mi presentava con grandi apprezzamenti, quasi orgoglioso della sua “scoperta”. Avevo appena inciso un album di musiche dedicate a Gurdjieff e Paolo ne parlava con parole bellissime che a me sembrarono “troppo”, ma che ora vorrei condividere con voi, senza nascondere, in questo momento particolare, un miscuglio di gioia, di nostalgia, e di profonda tristezza. Più di una volta abbiamo trascorso lunghe ore negli studi rai di saxa rubra, condividendo il microfono dei suoi indimenticabili “Notturni Italiani”. La sua conduzione era originale e imprevedibile, ma sempre ricca di contenuti colti e mai lasciati al caso. Quando mi intervistava, sempre con garbo e fantasia, mi raccontava ogni volta qualcosa di me che ancora non sapevo… Proprio qualche giorno fa c’eravamo sentiti…Gli avevo appena spedito il mio nuovo album ,,,un altro disco dedicato a Gurdjjieff, l’autore che, 20 anni prima, ci aveva fatto conoscere. Non so se Paolo abbia fatto in tempo ad ascoltarlo perchè qualche giorno dopo mi ha avvertita che era in ospedale….poi non ho saputo più niente da lui. Ci sarebbero mille cose da dire di Paolo…mille sfumature, quelle stesse mille sfumature che lui amava tanto nei suoni… Grazie Paolo, grazie del tuo amore per la musica, grazie di averlo condiviso con me e con tutti noi.

Hidden Sources: Gurdjieff De Hartmann (Alessandra Celletti, piano)