Minimal
Con MINIMAL la musicista romana torna a cimentarsi con un repertorio a lei molto caro, mettendo insieme autori che considera suoi importanti riferimenti.
L’album si apre con “Fur Alina” di Arvo Part, una composizione la cui semplicità disarmante nasconde una profondità ricca di sfumature “magiche”.
La pianista ha quindi scelto di interpretare alcune pagine di John Cage che stupiscono per la loro delicatezza “fuori dal tempo”: “In a Landscape”, “Dream” e “A Room” per pianoforte preparato.
Non poteva mancare “Truman Sleeps”, un brano di Philip Glass, autore al quale la Celletti, ai suoi esordi discografici, ha dedicato un intero album per l’etichetta discografica Kha Records.
Tra questi autori, noti al grande pubblico, si inserisce un compositore meno conosciuto, ma molto interessante per la sua attitudine “spirituale”. Si tratta dell’armeno Alan Hovhaness, di cui viene proposto uno dei suoi “Visionary Landscapes”.
L’album contiene infine anche due “Preludi” inediti della stessa Celletti che ben si collegano alle atmosfere minimali dell’album.
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